Il prezioso contributo dei datasets satellitari e il costante monitoraggio per affrontare gli eventi avversi derivanti dal cambiamento climatico.
L’applicazione di dati e immagini satellitari non ha benefici solo nell’ottimizzazione delle attività agricole e della gestione degli appezzamenti, ma è sempre più spesso uno strumento fondamentale anche in caso di emergenze climatiche come quelle che stiamo vivendo nel nostro paese.
Disporre di un set di dati di Earth Observation con stime sempre più affidabili è necessario per monitorare, indagare e quantificare gli eventi climatici avversi e i danni che questi causano al territorio.
L’osservazione satellitare, ad esempio, consente di raccogliere dati sull’estensione di fenomeni emergenziali come allagamenti del territorio, sul tempo impiegato dai flussi d’acqua a spostarsi e sul percorso tracciato dalle esondazioni, in modo tale da prevenire eventuali nuovi rischi.
Queste tecnologie consentono di utilizzare dati di satelliti radar nell’identificazione delle aree coinvolte e nella valutazione del livello delle inondazioni, confrontando i risultati con quelli di periodi precedenti e combinando i dati con quelli delle ricognizioni aeree per classificare le aree colpite e stimarne la severità dell’inondazione.
Oltre al monitoraggio delle inondazioni, l’utilizzo dei dati da EO consente di seguire l’evoluzione delle emergenze e dei danni che queste hanno provocato agli appezzamenti di terra presenti nelle zone colpite. Grazie ai dati sulle geometrie degli appezzamenti e alle informazioni sulle colture presenti in campo, è possibile inoltre monitorare l’andamento vegetativo delle coltivazioni e valutandone i danni reali.
Le informazioni che la tecnologia mette a disposizione possono essere sfruttate anche per valutare i danni da incendi, una delle cause dell’erosione del suolo – sempre più frequenti con il peggiorare del riscaldamento globale – e permettono di migliorare e velocizzare le operazioni relative al ripristino del territorio colpito, gestendone anche l’impatto economico.
Lo stesso vale per la siccità, un fenomeno contrario ma correlato a quello delle alluvioni, che può essere monitorato con innovativi sistemi di imaging satellitare integrati a sensoristica e poi rielaborati sottoforma di dati per un valido supporto alle decisioni.
È indispensabile l’applicazione della tecnologia satellitare e sempre più vasto il suo utilizzo, come ad esempio quello che riguarda l’obiettivo di rimuovere il carbonio dall’atmosfera. Uno scopo a cui può contribuire il monitoraggio, costante nel tempo, delle immagini satellitari relative alla copertura forestale e agli stock di carbonio delle foreste.
Quando parliamo di Earth Observation, pensiamo al monitoraggio di ciò che avviene sul terreno, ma i datasets forniscono evidenze anche riguardanti il restante 70% del nostro pianeta, che è coperto dall’acqua. La tecnologia, infatti, entra in campo per il controllo della diminuzione dei ghiacci, uno dei segnali del cambiamento climatico, e fornisce nuove informazioni sulle variazioni significative della temperatura degli oceani e delle precipitazioni globali.
L’applicazione delle nuove tecnologie, come le immagini satellitari e la sensoristica, quindi, possono evitare, o almeno attutire, le conseguenze e i danni apportati dalle condizioni climatiche in continuo cambiamento. Il monitoraggio costante di questi dati può permettere ai ricercatori di approfondire le tendenze e le variazioni a lungo termine, migliorare le previsioni dei modelli e la comprensione delle dinamiche, con l’obiettivo di preservare il più possibile l’ecosistema e gestire al meglio le operazioni di recupero e di indennizzo nelle zone colpite da eventi avversi.
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