È necessario un ripensamento dei modelli di produzione agricola, anche tramite l’adozione di nuove tecnologie.
La sicurezza alimentare costituisce una delle questioni più serie e urgenti nell’agenda globale, anche alla luce delle previsioni demografiche dei prossimi anni. Il report della FAO – State of Food Security and Nutrition in the World del 2023 e i dati del WFP (World Food Programme) delineano un quadro preoccupante: nel 2022, circa 828 milioni di persone hanno vissuto in uno stato di malnutrizione, mentre 345 milioni si sono trovate in condizioni di insicurezza alimentare acuta – più del doppio rispetto al 2019.
Gli anni di pandemia e il conflitto russo-ucraino hanno aggravato una situazione già molto allarmante. L’impennata senza precedenti dei prezzi delle materie prime e il susseguirsi di una serie di fattori – come aumento dei costi di produzione, dell’energia e dei fertilizzanti, scarsità di risorse e difficoltà logistiche – hanno indebolito il comparto agroalimentare e causato crisi alimentari in diversi Paesi. Tutto questo mentre l‘agricoltura fa i conti con l’impatto dei cambiamenti climatici, che ne minano la produzione con l’alternanza di siccità e alluvioni, nonché di altri eventi dalla portata catastrofica.
Se a questi dati si inserisce la proiezione dell’aumento della popolazione mondiale, che raggiungerà i 9,7 miliardi di persone nel 2050, di cui 2,5 in Africa e in regioni già interessate da carestie, lo scenario si fa ancora più preoccupante. La sfida da affrontare è di carattere globale e interessa anche quelle zone del mondo caratterizzate da sistemi apparentemente più solidi. Le crisi alimentari, infatti, continuano a mietere vittime, a mettere in crisi i budget di governi, ma anche ad approfondire le disparità economiche e la vulnerabilità dei più fragili, come sta accadendo in Europa, rendendo il futuro più incerto per milioni di persone. A 7 anni dal 2030, l’obiettivo Fame Zero posto dall’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile è ancora lontano.
"Increasing climate variability and extremes, especially severe droughts, tend to jeopardize food security in terms of food availability and access, which is found to increase the risk of conflict."
Per avvicinarsi a una soluzione, è necessario un cambiamento, possibile solo grazie a un ripensamento dei modelli di produzione agricola e all’adozione di nuove tecnologie. Innanzitutto, un ripensamento delle politiche agricole, incentivando la produzione e, allo stesso tempo, sviluppando attività per la costruzione di sistemi alimentari più resilienti e sostenibili. Di pari passo, per far fronte ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi, è indispensabile adottare soluzioni sostenibili legate all’innovazione e al fondamentale ruolo del digitale. Sistemi di intelligenza artificiale, irrigazione di precisione, tecniche di conservazione all’avanguardia, sono solo alcune delle opzioni messe a disposizione dal progresso scientifico per rendere più resilienti i sistemi di produzione, combattendo l’insicurezza alimentare.
L’adozione di soluzioni digitali innovative può, infatti, aumentare la produttività dei terreni e ridurre i consumi: per la coltivazione di cereali, per esempio, l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale portano ad un aumento delle rese dei terreni fino al 15%. L’uso di sistemi di irrigazioni automatizzati, invece, ottimizza e riduce il consumo della risorsa idrica fino al 26%. L’utilizzo dei droni, inoltre, consente un efficientamento dell’uso di pesticidi e fertilizzanti, portando a una riduzione del loro consumo fino al 50%, mentre i passi avanti nella ricerca portano all’individuazione di nuove molecole meno impattanti sull’ecosistema e più specifiche per l’agente di danno a cui sono indirizzate.
Queste soluzioni sono fondamentali per perseguire un altro obiettivo strategico, indispensabile nel percorso verso Fame Zero: quello di limitare l’impatto ambientale del settore agricolo, responsabile del 10% di emissioni di gas serra a livello europeo. La sfida in questo senso è duplice: da un lato aumentare la produzione per incontrare la crescente domanda di cibo, dall’altro ridurre l’impatto dell’agricoltura sull’ecosistema, abbattendo i livelli di emissione di CO2.
Quella della sicurezza alimentare è una sfida di carattere globale e imponente, che richiede sforzi collettivi in una visione che unisca sostenibilità e innovazione tecnologica per lo sviluppo di sistemi di produzione più resilienti. Per raggiungere l’obiettivo Fame Zero resta indispensabile continuare ad investire in questa direzione, per far fronte a siccità, perdita della fertilità dei suoli e eventi climatici estremi.