Il modello innovativo per compiere la transizione energetica e per decarbonizzare il comparto agricolo.
Nuova frontiera nella produzione di energia, l’agrivoltaico si presenta come una soluzione rivoluzionaria, nonché come modello innovativo per compiere la transizione energetica e per decarbonizzare il comparto dell’agricoltura, uno dei più impattanti sull’ecosistema.
Come sistema che prevede la coesistenza di pannelli fotovoltaici e coltivazioni, l’agrivoltaico permette, da un lato, la generazione di energia rinnovabile che gli agricoltori possono utilizzare nelle loro aziende risparmiando sui costi in bolletta, dall’altro aumenta la produttività dei terreni e ottimizza l’uso della risorsa idrica. Non si tratta, quindi, di una semplice condivisione di spazi, ma di un nuovo modello di sviluppo virtuoso e sostenibile che comporta innumerevoli benefici.
Nello specifico, un impianto agrivoltaico è costituito da una serie di pannelli montati sopra alle coltivazioni, in modo da creare zone di ombra sul terreno sottostante che consentono di ridurre lo stress termico delle colture dovuto all’irraggiamento solare nelle ora più calde. Allo stesso tempo, viene ottimizzato anche l’uso della risorsa idrica, con un risparmio fino al 20%, poiché l’ombreggiatura contribuisce alla creazione di un microclima che riduce l’evaporazione dell’acqua. I benefici?
- Produzione di energia elettrica
- Riduzione delle emissioni di CO2
- Risparmio idrico
- Migliore resa agricola
Alla luce della crescente domanda di cibo, della perdita di fertilità dei terreni e della necessità di dover ottimizzare l’uso della risorsa idrica, l’agrivoltaico si presenta come un sistema dalle notevoli potenzialità. In Europa, secondo un recente studio danese condotto dai ricercatori Kamran Ali Khan Niazi e Marta Victoria, l’agrivoltaico potrebbe generare fino a 25 volte l’attuale domanda elettrica del continente, mantenendo nei campi almeno un 80% del terreno coperto solo da colture e risolvendo, quindi, la problematica del consumo di suolo prodotto dall’installazione di impianti fotovoltaici tradizionali.
I pannelli solari di un impianto agrivoltaico, inoltre, sono dotati di tracker mobili che permettono ai pannelli stessi di essere sempre orientati verso il sole, in modo da incrementare la produzione di energia del 30% in più rispetto agli impianti fissi.
In Italia l’agrivoltaico è ancora una tecnologia emergente che ha bisogno di agevolazioni e incentivi per diffondersi più radicalmente, dati gli elevati costi di installazione e di gestione degli impianti.
Il decreto del 14 aprile 2023 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si inserisce in questa direzione, come provvedimento che reca criteri e modalità per incentivare la realizzazione, entro il 30 giugno 2026, di sistemi agrivoltaici per una potenza complessiva pari almeno a 1,04 GW ed una produzione indicativa di almeno 1.300 GWh/anno.
Per compiere l’impresa, il governo ha deciso di stanziare circa 1 miliardo e 100 milioni di euro dei fondi del PNRR, da destinare a progetti che si dimostrino vantaggiosi sia per la generazione di energia che per il recupero della fertilità del suolo, per l’ottimizzazione della risorsa idrica e per la produttività agricola.
Nello specifico, ai sistemi agrivoltaici che risponderanno ai requisiti del decreto viene riconosciuto un incentivo composto da:
nella misura massima del 40% dei costi ammissibili;
applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.
I sistemi agrivoltaici conformi ai requisiti sono definiti avanzati perché permettono lo sviluppo delle coltivazioni sotto oppure accanto ai filari dei pannelli ed il monitoraggio delle due differenti produzioni. L’agrivoltaico avanzato adotta soluzioni integrative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche eventualmente consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione (con asse mobile ed inclinabile).
L’integrazione di software innovativi con i pannelli fotovoltaici consente una combinazione tra attività agricola e produzione elettrica in grado di valorizzare il potenziale produttivo di entrambi i sottosistemi.
Monitorando, infatti, le condizioni ambientali, lo stato di salute del suolo e delle colture oltre che le performance dell’impianto fotovoltaico, si ottengono importanti benefici, come il risparmio idrico e una produzione energetica pulita.
Quello dell’agrivoltaico è un modello di sviluppo sostenibile che può fare la differenza nel modo di concepire l’agricoltura di oggi e di domani, nel finalizzare il percorso verso la transizione energetica e nella decarbonizzazione del comparto agricolo. Sarà necessario continuare a incentivare la sua implementazione, per promuovere la coesistenza strategica di coltivazioni e produzione di energia rinnovabile e compiere, in questo modo, un grande passo verso il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi dell’Agenda 2030.